Per accedere agli incentivi Industria 4.0 bisogna rispettare precisi requisiti e specifiche tecniche dei beni strumentali. Ecco quali
Il Piano Industria 4.0 prevede una serie agevolazioni fiscali e crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali per la trasformazione delle imprese industriali in chiave Industria 4.0.
Per poter accedere e fruire degli incentivi, però, la legge stabilisce precisi requisiti tecnico-funzionali da rispettare. Vediamo in breve quali sono.
I requisiti necessari per gli incentivi industria 4.0
Il Piano Industria 4.0 ha portato avanti per anni la misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) che rappresenta la principale agevolazione messa in campo dal MISE – Ministero dello sviluppo economico per facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo italiano.
In aggiunta, la misura Transizione 4.0 definita all’interno del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) porta avanti un programma di incentivi a favore della digitalizzazione delle imprese attraverso il rilascio di Crediti di Imposta.
Per definire quali sono i requisiti necessari perché sia possible richiedere gli incentivi rispetto all’acquisto di beni strumentali, bisogna far riferimento all’Allegato A della Legge n. 232 dell’11 dicembre 2016. Il documento individua infatti tre tipologie di beni materiali oggetto della agevolazione:
- Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti
- Sistemi per l’assicurazione della qualità e sostenibilità
- Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.
Mentre l’Allegato B della stessa norma si focalizza sui beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industry 4.0».
Una nota per riprendere le definizione delle due categorie di beni strumentali:
– I beni materiali tecnologicamente avanzati riguardano macchinari “intelligenti” in grado di connettersi e dialogare con altri oggetti smart alle nuove tecnologie in chiave “industria 4.0” (ad esempio: dispositivi IoT, magazzini automatici, robot collaborativi).
– I beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di industry 4.0, incluse “le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing”, includono software, applicazioni e piattaforme funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale.
Requisiti per beni strumentali e macchinari
Per i macchinari e i beni strumentali, la norma identifica l’obbligatorietà di 5 specifiche tecniche.
Requisito 1 – Controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller), che attesta la presenza di un sistema che ne controlla e gestisce il funzionamento in modo automatizzato.
Requisito 2 – Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni o part program, per valutare un buon livelli di automazione industrial nella fabbrica intelligente.
Requisito 3 – Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura o con altre macchine del ciclo produttivo, che garantisce un migliore controllo dell’avanzamento di produzione o del piano di approvvigionamenti.
Requisito 4 – Interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive, ovvero migliore esperienza dell’utente.
Requisito 5 – Rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro, quindi rispetto di normative e parametri di sicurezza sul lavoro.
Inoltre, tutte le macchine oggetto del beneficio fiscale devono essere dotate di almeno due tra le seguenti caratteristiche per renderle assimilabili a sistemi cyberfisici:
- Sistemi di telemanutenzione, telediagnosi o controllo in remoto.
- Monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo.
- Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e impianto con la modellizzazione o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
Il requisito dell’interconnessione
Va detto poi che le agevolazioni interessano tutti gli investimenti in beni materiali e immateriali ordinari che siano strumentali, nuovi e destinati a realtà che operano in Italia.
Se parliamo specificatamente di beni strumentali legati all’Industria 4.0, uno dei requisiti essenziali è quello dell’interconnessione.
Tale requisito fondamentale viene soddisfatto soltanto quando il prodotto o macchinario viene identificato in modo univoco ed è in grado di scambiare informazioni e dati con sistemi interni e/o esterni per mezzo di un collegamento basato su protocolli e standard internazionalmente riconosciuti.
Come accedere agli incentivi
Per i beni strumentali materiali e immateriali, le imprese sono obbligate a produrre una perizia tecnica asseverata da parte di un ingegnere o di un perito industriale o, in alternativa, un attestato di conformità rilasciato da un ente accreditato. L’asseverazione o il documento di conformità devono attestare che i beni oggetto dell’agevolazione possiedono le caratteristiche tecniche richieste e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni che hanno un costo unitario di acquisizione inferior ai 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione dell’azienda, a cura del suo rappresentante legale.