uomo che guarda al futuro 4.0

La Missione 1 del Pnrr include una serie di investimenti a supporto dello sviluppo delle imprese italiane. Dalla microelettronica al 5G.


Rilanciare lo sviluppo e la competitività dell’industria italiana. È questo uno degli obiettivi principali racchiusi nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e in particolare nella Componente 2 della Missione 1, che punta a rafforzare e promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo.

Per mettere a terra delle azioni concrete, la Componente supporta i settori ad alto contenuto tecnologico, introducendo misure a sostegno dei processi di internazionalizzazione per le piccole e medie imprese e per la competitività delle filiere industriali. Inoltre, spinge una serie di interventi trasversali legati alle tecnologie e alla digitalizzazione (Transizione 4.0), alla ricerca e sviluppo e alla proprietà industriale.

tabella pnrr missione 1
Pnrr Missione 1 – Componente 1: Obiettivi e Investimenti

Ecco, in sintesi, quali investimenti prevede.

Transizione 4.0: le agevolazioni per l’industria 4.0

Le misure di agevolazione fiscale del Piano Transizione 4.0 sono fondamentali per aumentare la produttività, la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane. L’investimento prevede il potenziamento delle attività di ricerca e la promozione del trasferimento tecnologico con agevolazioni specifiche dedicate alla formazione 4.0.

Gli incentivi fiscali e i crediti di imposta rilasciati dal Piano puntano alla trasformazione digitale dei processi produttivi e agli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali.

Innovazione e tecnologia della microelettronica

I contributi previsti in questa linea di intervento intendono sostenere investimenti in impianti e attrezzature avanzate che consentano la produzione in volume di materiali e componenti innovativi nel campo della microelettronica, in primo luogo del carburo di silicio (SiC), semiconduttore fondamentale nell’elettronica di potenza per settori produttivi strategici quali ad esempio automotive e fotovoltaico.

Con un investimento di circa 340 milioni di euro, si punta a supportare lo sviluppo di una supply chain strategica della microelettronica in Italia, in linea con le strategie europee e il Chip Act pensati per far fronte alle problematiche di shortage e carenze delle materie prime.

Obiettivo della misura è quello di raggiungere, entro il 2026, una capacità produttiva supplementare di almeno 374.400 substrati di carburo di silicio l’anno. Questo potrebbe portare anche alla creazione di nuovi posti di lavoro lungo la filiera (si calcola di almeno 700 unità in più).

Reti ultraveloci: banda ultralarga e 5G

La nuova strategia europea Digital Compass stabilisce obiettivi ambiziosi sul tema della connettività. Entro il 2030 l’UE vuole arrivare a una connettività a 1 Gbps per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate. L’Italia intende raggiungere gli obiettivi europei di trasformazione digitale in netto anticipo sui tempi portando connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026.

L’investimento – pari a 6,71 miliardi di euro – comprende cinque progetti di connessione rapida:
1. “Italia a 1 Giga”, per dare connettività a 1 Gigabit/s in download e 200 Mbit/s in upload nelle aree di fallimento del mercato, ovvero nelle aree in cui non sono state realizzate reti mobili.
2. “Italia 5G”, per fornire connessioni 5G nelle aree a fallimento di mercato oppure sono disponibili solo reti 3G e non sono previste reti 4G o 5G
3. “Scuole connesse”, per dotare gli edifici scolastici di connettività a banda larga 1 Gigabit/s
4. “Strutture sanitarie connesse”, per fornire connettività a banda larga 1 Gigabit/s alle strutture sanitarie pubbliche
5.“Isole minori connesse”, per portare la banda ultra larga alle isole minori

Tecnologie satellitari ed economia spaziale

Analizzando il contesto di mercato globale e le caratteristiche dell’industria spaziale italiana, il Piano previsto vuole potenziare i sistemi di osservazione della Terra per un monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico, oltre che rafforzare le competenze nazionali nella space economy. L’investimento intende anche abilitare servizi come le comunicazioni sicure e le infrastrutture di monitoraggio per diversi settori dell’economia e, a tal fine, comprende sia upstream (servizi di lancio, produzione e gestione di satelliti e infrastrutture) sia downstream (generazione di prodotti e servizi). 

Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione

L’investimento punta a sostenere l’internazionalizzazione delle Pmi, agendo sui servizi offerti dal Fondo introdotto con la legge 394/81 e gestito da SIMEST che eroga contributi e prestiti agevolati a imprese italiane operanti sui mercati esteri.

Proprietà industriale

Questa linea di intervento vuole finanziario i progetti di imprese e organismi di ricerca riguardanti la proprietà industriale, come misure sui brevetti (Brevetti+), PoC (Proof of Concept) e uffici per il trasferimento tecnologico (TTO).
La Riforma del sistema della proprietà industriale intende definire una strategia per valorizzare lo sviluppo delle capacità e delle competenze e facilitare il trasferimento del know how.