Il Plant Asset Manager gestisce le attività legate agli asset aziendali, materiali e non. Ecco chi è e quali vantaggi porta.
Il Plant Asset Manager è una figura professionale che ha oggi un ruolo cruciale nel settore produttivo, poiché consente di gestire con successo i processi che vogliono implementare automazioni e tecnologie all’avanguardia.
Se dotato delle giuste competenze può aiutare un business a risparmiare addirittura fino al 30% dei costi associati ai processi manutentivi e a ridurre nettamente i periodi di fermo delle macchine. Ha quindi un ruolo chiave nella transizione verso l’Industrial IoT e la digitalizzazione del controllo di produzione in chiave 4.0.
Scopriamo quindi in questo articolo di cosa si occupa nello specifico e quali competenze deve avere per potere svolgere al meglio le proprie attività.
Cosa sono gli asset aziendali
Per comprendere al meglio il ruolo del Plant Asset Manager, è utile partire dalla definizione di asset aziendali.
Cosa sono?
Gli asset aziendali sono tutti quegli elementi – materiali e intangibili – che hanno un valore reale o potenziale per un’azienda o un’organizzazione.
Questi asset possono essere divisi in quattro macro categorie:
- utenti: dipendenti e figure professionali satellite
- macchine: attrezzature, client e server in dotazione di un business
- software: i prodotti usati in azienda dietro licenza. Sono asset indipendenti
- documenti: i contratti legati agli altri asset relativi principalmente ad assunzioni, privacy e sicurezza
Poter contare su una panoramica completa e dettagliata degli asset presenti in azienda è molto importante per ottimizzare i processi produttivi e migliorare le prestazioni del business.
È inoltre fondamentale per delineare una strategia di manutenzione proattiva finalizzata a potenziare il livello generale di sicurezza.
Implementando un sistema di Asset Management (ossia gestione degli asset) è possibile disporre di informazioni sempre aggiornate in maniera automatica relative ai diversi asset, permettendo un totale monitoraggio delle attività.
Abbinando questi dati a quelli derivanti dai processi produttivi, è inoltre facile definire le misure da adottare per ridurre i costi degli impianti, migliorane la sicurezza e aumentarne la disponibilità.
Perché un piano di Plant Asset Management funzioni al meglio, le prestazioni che devono essere garantite sono:
- configurazione e backup di tutti i dispositivi
- report automatico delle attività svolte
- gestione documentale di ogni singolo impianto
- gestione della tipologia di rete
- costante controllo online dello stato diagnostico
Il ruolo del Plant Asset Manager
Arriviamo quindi alla figura del Plant Asset Manager, chi è?
È il professionista incaricato di gestire attivamente tutte le attività e i processi relativi alla gestione degli asset aziendali, ponendo le basi per definire degli standard idonei alle esigenze specifiche dell’azienda.
Nel concreto identifica le migliori politiche di allocazione, definisce le più vantaggiose strategie di investimento e coordina le diverse risorse per ottimizzare i flussi di produzione.
Si basa su un’analisi costante dei dati e tiene sempre in considerazione tutti i fattori di rischio che potrebbero insorgere.
Pianifica gli interventi di manutenzione, monitora lo stato di salute degli impianti, supervisiona il livello di sicurezza e coordina il team tecnico preposto alle diverse mansioni correlate.
L’obiettivo è soddisfare e superare i requisiti di efficienza, creando una rete di asset che sia funzionale e adatta a raggiungere con successo gli obiettivi di business.
Un Plant Asset Manager può aiutare una nuova azienda a predisporre un’infrastruttura adeguata per la propria attività o inserirsi in un’azienda già avviata per migliorare le condizioni generali.
I vantaggi
Gestire con competenza gli asset aziendali significa godere di diversi importanti benefici. Vediamo i principali:
- Migliore precisione: è possibile integrare tutte le attività nei sistemi gestionali basati sul Cloud, rendendo i dati accurati e accessibili a tutto il personale autorizzato in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo nel mondo. Agevolando così anche l’analisi.
- Previsioni sugli impianti: monitorando in maniera continuativa le risorse, è possibile delineare delle previsioni relative alla produttività e ottenere una visione di insieme utile per stabilire strategie mirate.
- Aumenta il livello di produzione: accedendo da remoto e in ogni momento ai dati, si favorisce la collaborazione e la comunicazione tra le risorse umane dell’azienda senza dover pianificare confronti in loco. In questo modo si guadagna tempo prezioso che può essere reinvestito per ottimizzare i processi produttivi.
Le competenze richieste
Cosa bisogna studiare per diventare un buon Plant Asset Manager?
Non esiste un vero e proprio percorso formativo, ma è consigliabile partire da una laurea in Economia oppure in Manufacturing Engineering Technology.
Da qui è utile accumulare esperienza di settore approfondendo, grazie a corsi specifici, il mondo dell’analisi dei dati e della manutenzione degli impianti, apprendendo gli aspetti tecnici, economici e finanziari.
Un’alternativa è maturare esperienza diretta nelle gestione di determinate strutture, apprendendo le esigenze e le logiche interne di un determinato campo produttivo.
Parlando di soft skill, invece, è importante dimostrare di:
- avere buone capacità interpersonali sapendo comunicare a tutti i livelli, dai dirigenti all’utente finale
- conoscere in maniera approfondita le norme vigenti in materia di salute e sicurezza in relazione alle gestione degli impianti
- avere maturato consapevolezza commerciale, competenze amministrative e informatiche
- essere dotati di spirito di iniziativa e capacità di gestire le attività in autonomia.