L'ultima analisi di The European House - Ambrosetti segnala una crescita dell'export e rinnovata fiducia negli imprenditori. Ecco cosa dice
A settembre 2022 torna un po’ ottimismo e gli indicatori socio-economici sembrano godere di buona salute. Lo segnala il rapporto di The European House – Ambrosetti appena pubblicato, secondo il quale “sia la situazione del business sia la propensione ad assumere e a investire sono tornati in territorio positivo”.
Questo nonostante la crisi energetica, l’inflazione, le problematiche scaturite dal conflitto russo-ucraino e la caduta del Governo Draghi.
La fiducia degli imprenditori ha ripreso a salire riportandosi su un valore di 41,5 (rispetto a un massimo di 100): un ottimo cambiamento rispetto al trimestre precedente che aveva invece registrato un segno negativo.
Sempre secondo le rilevazioni, nei primi 8 mesi dell’anno è stata registrata una crescita del 3,4% e anche l’export è aumentato del 20% rispetto allo stesso periodo del 2021. Dati inaspettati che fanno intravedere un futuro più roseo. Anche l’occupazione ha risentito della situazione in modo positivo, con un tasso di occupazione pari al 60% e una riduzione del tasso di disoccupazione.
Il futuro resta incerto
Ma purtroppo non tutti i dati sono positivi. Nel rapporto di Ambrosetti, si legge che “il dato relativo alle prospettive del business a sei mesi si posiziona sul valore di 14,9, riportando un aumento rispetto al trimestre precedente, ma con un valore inferiore alle prospettive attuali”.
Ci sono dei segnali da tenere ben presenti che possono influenzare negativamente la situazione appena fotografata e descritta. In primo luogo, il rallentamento dell’economia tedesca, ma anche quello degli Stati Uniti e della Cina.
Pnrr: una grande opportunità per crescere
I prossimi mesi saranno determinanti per capire in quale direzione andrà il Paese. Il Pnrr sarà in particolare la nostra cartina di tornasole, insieme a tutte le riforme e gli investimenti che ne conseguiranno, per comprendere meglio se le prospettive di crescita possono fondarsi su basi solide.
Un’altra analisi ed elaborazione dati di The European House – Ambrosetti in tema di Pnrr riporta come la somma compresa tra i 66 e i 90 miliardi di euro stanziati dal Pnrr avranno impatti strutturali sul PIL e sulla sua crescita. Un aspetto molto importante che potrebbe influenzare aspetti come infrastrutture, occupazione, mercato del lavoro, digital transformation, propensione agli investimenti delle imprese e che potrebbe rappresentare un +1,9% del PIL al 2026, che nel lungo periodo potrebbe arrivare addirittura al 13%.

Elaborazione The European House – Ambrosetti