Il Facility Manager è una figura che negli ultimi anni sta riscuotendo molto successo nelle aziende, rivelandosi una risorsa indispensabile per garantire una gestione ottimizzata e di successo.
Si prevede che in futuro possa ricoprire un ruolo ancora più rilevante, contribuendo a dare vita a luoghi di lavoro sempre più professionali ed efficienti.
Scopri in questo articolo di cosa si occupa e che tipo di percorso bisogna seguire per ricoprire questo incarico.
- Cosa fa il Facility Manager?
- I compiti e le mansioni principali
- Come diventare Facility Manager
- Le competenze necessarie
- Facility Manager, ecco quanto guadagna
Cosa fa il Facility Manager?
Il Facility Manager è un professionista che analizza, pianifica e gestisce tutte le risorse di un’azienda, assicurandosi che tutto funzioni al meglio per raggiungere gli obiettivi di business.
Deve quindi supervisionare e controllare lo spazio di lavoro, individuando le necessità, occupandosi della manutenzione e coordinando il personale.
L’obiettivo è soddisfare sempre i requisiti di efficienza e monitorare le facilities perché risultino funzionali e adatte a creare luoghi di lavoro di successo.
Ma non solo: deve anche capire quali strutture potrebbero giovare all’ambiente aziendale, progettando nuovi servizi che siano di supporto al core business dell’impresa.
Ricopre un ruolo chiave nella manutenzione del luogo di lavoro, perché ne definisce tempi e modalità, ed è fondamentale per coordinare il personale preposto ai servizi.
I Facility Manager possono aiutare una nuova azienda a predisporre un’infrastruttura adeguata per la propria attività o inserirsi in un’azienda già avviata per migliorare le condizioni generali.
I compiti e le mansioni principali
Entrando più nel dettaglio, un Facility Manager deve sapere pianificare e gestire gli hard e soft service aziendali, creando un ecosistema efficiente e che incentivi l’attività lavorativa.
Per farlo deve amministrare con attenzione il budget, delineare un piano di spesa e capire dove concentrare le risorse.
Per migliorare le infrastrutture propone l’acquisizione o la dismissione di immobili e definisce uno sviluppo strategico del patrimonio immobiliare dell’azienda.
Si occupa inoltre di pianificare una manutenzione adeguata degli spazi lavorativi, delle strutture e degli impianti, assicurandosi che il luogo di lavoro sia il più possibile funzionale e confortevole.
Monitora gli impianti elettrici, di riscaldamento e antincendio degli edifici e se previsto predispone un’adeguata area mensa.
Coordina l’attività del personale che si occupa dei servizi, organizzando – per esempio – i servizi di pulizia, reception e giardinaggio o i turni dei tecnici manutentori e gestisce i rapporti con eventuali società esterne di fornitura.
Supervisiona le reti telefoniche e di telecomunicazione e si assicura che tutto si svolga nel rispetto delle norme vigenti in tema di salute e sicurezza.
Infine interviene nel caso in cui si verifichino delle emergenze o degli imprevisti che possono minare la Business Continuity, trovando delle soluzioni efficaci a impatto minimo.
Come diventare Facility Manager
Cosa bisogna studiare per diventare un buon Facility Manager?
Non esiste un vero e proprio percorso formativo, ma è consigliabile partire da una laurea in Economia oppure in Ingegneria Gestionale o Edile.
Da qui è utile accumulare esperienza di settore approfondendo, grazie a corsi specifici, il mondo della gestione immobiliare e del Facility Management, apprendendo gli aspetti tecnici, economici e finanziari.
Un’alternativa è maturare esperienza diretta nelle gestione di determinate strutture, come punti vendita, stabili a uso abitativo, impianti logistici o uffici commerciali.
Per una carriera da Facility Management si può infatti cominciare come semplice addetto alle facilities, specializzandosi negli anni per diventare Manager a tutti gli effetti.
Le competenze necessarie
Oltre ai titoli di studio, però, sono le cosiddette soft skill a essere determinanti per diventare Facility Manager e particolare attenzione viene infatti data alle competenze psicologiche, comportamentali e attitudinali.
Ecco i requisiti principali:
- capacità di analisi e gestione delle finanze
- conoscenza del settore immobiliare
- capacità di organizzazione e gestione dei processi fisici e logistici
- capacità di individuare e prevedere le necessità di un’azienda
- abilità nella gestione di progetti infrastrutturali
- competenze nella gestione dei servizi di supporto
- conoscenze delle normative relative a sicurezza, salute e ambiente
- capacità di rispettare e far rispettare i protocolli
- ottime capacità di comunicazione e negoziazione
- predisposizione al lavoro in team
- capacità di problem solving
Facility Manager, ecco quanto guadagna
Un Facility Manager ha uno stipendio variabile in base agli anni di esperienza e una figura junior ha quindi entrate minori rispetto a un professionista esperto.
In Italia i guadagni si aggirano intorno ai 50.000 euro lordi l’anno, considerando una media di 30/35.000 euro per i primi tre anni di impiego.
Avanzando con la carriera, se si dimostra di avere buone capacità, è possibile ottenere contratti del valore di 60/65.000 euro lordi l’anno e con più di dieci anni di esperienza si può ambire anche a superare i 75.000 euro l’anno.
All’estero le cifre sono molto diverse e negli Stati Uniti uno stipendio medio è compreso tra i 75.000 e i 127.000 dollari l’anno (circa 62-127 mila euro con il cambio attuale).