Persone, sostenibilità, attenzione al sociale e gestione della supply chain. I punti di forza di DVS, società di subfornitura industriale.
Fondata nel 2004 da Denis Vigo, DVS è una solida azienda di subfornitura vicentina specializzata nei circuiti stampati, nelle tastiere e negli stampi per il settore industriale.
Con un fatturato aggregato di 30 milioni di euro nel 2021 e 60 tra dipendenti e collaboratori, la società è la prova di come determinazione e capacità imprenditoriale uniti a passione e valori condivisi possano portare a una storia di successi.
Le persone al centro
“Ho sempre desiderato creare un modello di business che mettesse al centro le persone: oggi, grazie alla mia visione il sogno è diventato realtà e si chiama DVS”, ci ha raccontato Denis Vigo, CEO della società. Sono proprio i valori a guidare l’azienda e a farne qualcosa di diverso, con ricadute positive sul territorio e lungo tutta la filiera.
“La nostra mission è quella di diventare un punto di riferimento nel mercato della subfornitura di semilavorati, pcb e kit – ha detto ancora l’imprenditore – e nel fare questo ci sono caratteristiche fondamentali, come la qualità, la puntualità, il servizio e, sopra tutto, la competenza. Ecco perché il personale e la formazione sono un aspetto chiave sul quale continuiamo a investire. Le persone rappresentano il vero valore aggiunto dell’azienda.”
DVS conta oggi due business unit: una dedicata alla fornitura di circuiti stampati, in cui si posiziona fra i primi trader italiani dei quali rappresenta l’unica società 100% di proprietà italiana; una, chiamata Teknokit, vocata alla meccanotronica e alla creazione di stampi e tastiere.
“Il nostro obiettivo è quello di fornire un servizio di subfornitura elettronica in un modo unico, globale, semplice, efficace, di qualità e senza limiti di produzione”, ha spiegato Vigo.
Tra i settori applicativi più interessanti di DVS troviamo i mercati automotive, il bianco, automazione industriale, home equipment, heating (ovvero i sistemi per il controllo di fiamma) e il lighting.

Governare la supply chain e fare rete
“Uno dei nostri punti di forza è sempre stato quello di garantire continuità al cliente, sia come capacità di fornitura sia come qualità del servizio – ha dichiarato Denis Vigo –. Questo è stato possibile grazie alla nostra capacità di gestire bene la supply chain e, quando possibile, di governarla attraverso quote di partecipazione dirette nei partner. Penso che la catena di fornitura debba evolversi. Non deve essere legata solo al prezzo, ai tempi e al servizio ma si deve basare su un rapporto solido tra fornitori e clienti.”
Un rapporto che deve necessariamente essere di collaborazione e di apertura. Perché di fronte ad alcune criticità, come possono essere i problemi logistici e di movimentazione merci – specialmente nel periodo attuale – anche i clienti possono dare un contributo nel trovare soluzioni. Lo stesso vale, lato fornitura, il poter contare su una migliore integrazione e un supporto dei partner minori da parte delle aziende più solide presenti nella filiera.
“Fare rete e fare filiera è fondamentale in ogni ambito e forse è quello che manca di più qui in Italia – ha detto ancora il CEO di DVS –. La nostra fortuna è quella di avere una visione al di fuori dei confini nazionali che ci permette di muoverci in modo rapido ed efficace.”
“Un’azienda come la nostra che è globale nel pensiero ma è glocale perché lavora sul territorio deve poter contare da un lato su una supply chain solida e dall’altro su competenze e personale specializzato che rappresentano il valore aggiunto del servizio che forniamo.
Per garantire continuità anche in momenti di stress e difficoltà oggettive del mercato, l’importante è poi avere una visibilità produttiva e garantire servizi essenziali lato produzione e lato logistica e trasporto”.
Nelle situazioni difficili, quando i trasporti erano fermi, abbiamo spinto i nostri clienti a fare magazzino presso di noi e abbiamo stretto accordi contrattualizzati con primari produttori garantendo un impegno economico a fronte dell’acquisto di materiale.”
Codice etico e sostenibilità prima di tutto
DVS ha avviato da qualche tempo un percorso di risk management, votato a far crescere la cultura aziendale interna per una maggiore condivisione di quelli che sono i valori e gli obiettivi. Uno dei punti cardine del processo è la rivisitazione del codice etico, che deve poi essere accettato e sottoscritto da tutti i dipendenti e i partner e che prevede alcuni punti essenziali rispetto alle tematiche sociali, di sostenibilità ambientale e di legalità.
L’obiettivo dell’impresa è quello di modificare il proprio modello organizzativo e arrivare ad adottare il Modello 231 entro il 2023.
“Chi fa impresa siamo noi e quindi abbiamo la responsabilità di fare qualcosa per il territorio” ha dichiarato Denis Vigo sottolineando come, insieme a un gruppo di imprenditori, sia tra i fondatori di una onlus a sostegno della unità socio-sanitaria locale.
Sul fronte green, le azioni più importanti sono legate al tema del packaging e degli imballi in cui, attraverso precise attività di ricerca e sviluppo interno e di sensibilizzazione nei confronti dei 25 partner lungo la catena di fornitura, si sta puntando su materiali alternativi, riciclabili e meno impattanti.
“Fare del bene e agire secondo precisi indici di legalità ha un costo – ha affermato l’imprenditore – ma sono convinto che abbia anche un ritorno e a lungo andare premierà il nostro modo di operare”.
Prospettive di crescita sul mercato
Sul mercato, la customizzazione è vincente. Uno degli elementi distintivi dell’industria italiana sta proprio nella versatilità e nel comprendere le esigenze di ogni singolo cliente in tempi brevi. La personalizzazione spinta, anche su numeri ridotti di pezzi, permette di rendere accessibili mercati che si trovano a km di distanza e per i quali servirebbero costi di investimento molto elevati.
Guardando al futuro, Vigo prevede di chiudere il 2022 con una crescita del 20% circa e gli obiettivi sono di una crescita stabile e costante anche per gli anni a venire, legata a specifici progetti di espansione, fino ad arrivare a un fatturato consolidato superiore ai 45 milioni di euro entro tre anni.